Risposte al “gioco” sulla storia “Topolino e il mistero di Borgospettro”.
L’ispirazione principale
Il film “Operazione paura” (“Kill, baby! Kill!”) di Mario Bava (1966), grande direttore della fotografia, poi artigiano-regista e precursore/iniziatore/ispiratore di almeno tre filoni cinematografici: la prima stagione dell’horror italiano (“La maschera del demonio”), lo spaghetti-thriller (“La ragazza che sapeva troppo”, “Sei donne per l’assassino”), lo slasher-movie (“Reazione a catena/Ecologia del delitto”). Ahimé semisconosciuto in patria, ma grandemente apprezzato in Usa e in Francia.
I tre collegamenti indiretti
1) Il film “The Innocents” (in Italia “Suspense”) di Jack Clayton del 1961, di cui Bava era grande ammiratore (particolare confermato nella monografia su Bava di Alberto Pezzotta, ed. Castoro Cinema) e di cui certamente mutuò molti temi e spunti. Un classico del fantastico, interpretato da un’immensa Deborah Kerr, nonché uno dei film capostipite del filone sui bambini stregati. I temi di “The Innocents” sono stati spesso ripresi da altri registi, di recente l’Amenabar di “The Others” con Nicole Kidman.
2) Collegamento letterario, stavolta. “The Innocents” è tratto dal romanzo “The turn of the screw” (Il giro di vite), insieme a “Portrait of a Lady” uno tra i romanzi più celebri di Henry James, e ritenuto uno dei migliori racconti di fantasmi mai scritti.
3) Il tema della bambina fantasma di “Operazione paura” è stato ripreso (o copiato?) da Federico Fellini, nel segmento “Toby Dammit” contenuto in “Tre passi nel delirio”, film a episodi bruttarello nonostante il gran cast (Delon, Bardot, Fonda), in cui si salva proprio il frammento felliniano, ispirato al racconto di Poe “Mai scommettere la testa col diavolo”.
Nell’interessante volume di interviste “L’avventurosa storia del cinema italiano”, Bava stesso dichiarava di aver avvicinato Giulietta Masina per farle notare l’equivoca somiglianza tra i due film (l’episodio felliniano era di due anni successivo al film di Bava), al che l’attrice alzò le spalle con un sorriso e disse: “Sai com’è Federico… “
Conclusione: alcuni hanno individuato i due spunti – lo dico con il massimo rispetto - più evidenti.
Gli altri due collegamenti… no.
Peraltro se avessi accettato tutte le allusioni e citazioni possibili e immaginabili, avremmo scritto un libro: ho dovuto selezionare le quattro che mi parevano più stimolanti.
Spero di avervi incuriosito: andate a recuperare questi buoni vini d’annata.
E continuate a seguire il nostro Topolino, che come vedete può confrontarsi senza complessi con modelli “alti”.
In tempi di Grandi Fratelli, Isole dei famosi e Marie-De-Filippi, non mi sembra poco.
Detto tutto, il Faccini torna a ritirarsi nelle sue stanze, ad architettarne un’altra delle sue.
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